Il ciclo TMI nella didattica

Testo tratto dal libro Maker@scuola. Stampanti 3D nella scuola dell’infanzia.
Lorenzo Guasti, Jessica Niewint-Gori pp.91-92.

Le attività didattiche ideate per il percorso di ricerca si basano sul ciclo di design "Think-Make-Improve", attraverso cui si accresce la consapevolezza che studiando, provando e sbagliando si può arrivare al risultato voluto. Il ciclo di design serve per realizzare un prodotto a partire da una situazione problema. L’utilità del ciclo risiede nella consapevolezza che in qualunque prodotto finito (sia questo un oggetto o un codice) possono esserci sempre spazi di miglioramento, ripartendo dal progetto. A livello didattico la progettazione e la creazione di oggetti con la stampante 3D rappresentano un pretesto per mettere in atto processi di analisi e riflessione utili al potenziamento cognitivo descritto nel secondo capitolo del presente testo. Il ciclo "Think-Make-Improve" si compone di tre fasi:

  • Think: è la fase di problem setting e riguarda tutti gli aspetti di organizzazione per l’avvio
    dell'attività. Nel caso dei compiti per la stampante 3D gli studenti discutono di cosa realizzare tra loro e con il docente. La fase "esplorativa" della situazione problema può essere realizzata anche attraverso il disegno e l'utilizzo di materiali differenti
  • Make: è la fase in cui avvengono tutti i processi di creazione e di mediazione tra gli studenti sulle cose da realizzare effettivamente. Nel caso dei compiti per la stampante 3D è il momento dove si disegna il modello da stampare e si procede con la stampa. Rispetto ad altre attività manipolative tridimensionali come il lego, il DAS o il pongo, dove è possibile modificare in corso d'opera il progetto che si ha in mente l'attività con la stampante 3D implica un netto distacco tra la fase di realizzazione e quella di progettazione. L'oggetto ideato non può infatti essere manipolato durante il processo di creazione.
  • Improve: è la verifica della funzionalità del modello, o della corrispondenza alle caratteristiche pensate nella fase "think", e realizzate nella fase "make". Nel caso dei compiti con la stampante 3D in questa fase vi è la verifica della funzionalità dell'artefatto realizzato e della soluzione ideata, qualora il gruppo non risulti soddisfatto il processo ricomincia da capo. In questo senso l'errore non è visto negativamente ma è un'occasione per progredire e migliorare. La collaborazione e la condivisione della conoscenza avvengono in perfetta filosofia "open". favorendo il dialogo tra studenti e l'influenza reciproca, lasciando che i bambini copino, sbaglino e siano corretti dai loro compagni.